Una breve riflessione dettata dalla necessità di capire come rivendere i miei servizi, ma che si può tranquillamente estendere a tutti i lavoratori cosiddetti “della conoscenza”, ovvero a quei consulenti che prestano attività legate alla produzione di beni intangibili come lavoratori autonomi.
La domanda è: “A quale prezzo devo rivendere i miei servizi a un’azienda perché la mia vita lavorativa sia in equilibrio con il costo del lavoro, i diritti e le prestazioni di un lavoratore medio che opera sul mercato?”
Ovvio che il tema è senza confini. Per delimitarlo diciamo che:
- la mia attività è (a grandi linee) assimilabile a quella svolta in azienda in aree funzionali che richiedono le mie conoscenze. Non sono cioè né uno specialista di nicchia, assente nelle imprese “normali” [un avvocato di diritto fallimentare, un esperto di compliance per i mercati extraeuropei ecc..] né un marziano che non potrebbe trovare impiego presso alcuna società ;
- decido di non rivendere i miei servizi a un prezzo inferiore a quello applicato al costo del lavoro di un dipendente che svolge le mie stesse attività in azienda e neppure di alzare le mie tariffe rispetto a questo parametro (anche se a dire il vero, sarebbe una cosa ovvia visto che all’impresa dovrei fare pagare un valore aggiuntivo a compensazione del mancato rischio sulla mia assunzione);
- vorrei avere una vita “normale”.. Semplificando: con week-end di riposo, festività , malattia retribuita e via discorrendo, compreso un accumulo di liquidità (tipo TFR), il pagamento IRAP incluso, come per le imprese. Tutto ciò che rende il lavoro “standard”, non atipico. In particolare vorrei che i versamenti previdenziali mi garantiscano in futuro una pensione equivalente a quella di un dipendente;
- facciamo finta che tutti i costi di produzione siano deducibili e che siamo abbastanza bravi da riempire “la bottiglia” del nostro tempo, ovvero di lavorare full time.
Poste queste premesse (che comunque sono la leva su cui le imprese puntano nell’impiego di lavoro autonomo per fare margine oggi, non dimentichiamolo!), facciamo due conti, prendendo per esempio il settore Industria e una retribuzione media di un impiegato (26.000 euro lorde).
Ebbene un giorno di lavoro costa (e dovrebbe “essere venduto”, stando all’equivalenza posta ai punti elencati sopra) 166 euro + IVA.
Se la professionalità che mettete in campo è simile a quella di un Quadro, per tenere il suo livello retributivo medio (ca. 50.000 euro lordi all’anno), una vostra giornata di lavoro costerebbe 320 euro + IVA al giorno.
Per il livello dirigenziale, si parla di 640 euro + IVA al giorno.
àˆ ovvio che si tratta di un calcolo che utilizza una logica estranea al normale rapporto tra lavoro autonomo e dipendente, soprattutto in relazione ai costi di gestione. E presuppone che siate professionisti equiparabili a un “lavoratore medio”.
Ma tutto questo è reale? Un lavoratore intellettuale autonomo è in grado di imporre queste tariffe?
La vera sfida delle Partite IVA di seconda generazione oggi è proprio rispondere a queste due domande, facendo i conti con questo “soffitto di cemento”, ovvero con la sistematica rimozione dei costi nascosti (soprattutto dei costi sociali) che sono sempre in chiaro per il lavoro dipendente, ma invisibili nel lavoro autonomo. Sotto questo tetto ci si gioca professionalità e quotazione delle competenze.
(P.S. A chi interessa lascio il foglio di Calcolo per il Costo Orario del lavoro dipendente da me realizzato).
ciao! ho trovato molto chiaro ed utile il tuo metodo per il calcolo del costo orario, per altro… mi sono reso conto che potrebbe persino tornare utile per contrattare un lavoro a tempo indeterminato… Qui nella striscia di gaza ce li sogniamo, come sistemisti, 2000 euro mese, se ci va di “culo” prendiamo 1000 euro mese e veniamo pagati a “quando possibile”… e stappiamo bottiglie di spumeggiante 7UP per festeggiare.
Se tutti in fase di contrattazione aziendale usassimo parametri simili , ovviamente allineati sulla reale esperienza personale; ci sarebbero stipendi più umani e quantomeno la fine di tutte le bodyrental del cavolo
non c’è un errore di calcolo? per far risultare 8632,00 non bisogna moltiplicare per 0,332? stesso discorso per il risultato sotto
No: 0,332 è uguale a 33,2/100 (nella formula è indicato H12 (33,2), cosଠparametrizzo il valore dei contributi INPS, nel caso dovessero cambiare in futuro…). Se ti interessa c’è anche un modello nuovo, che ho trovato su un portale di design, che spiego qui.
Gentile Sig. dario banfi,
grazie per le spiegazioni e la proposta di calcolo orario. Io sono nella situazione di propormi come consulente per una posizione di tipo dirigenziale alla quale à© richiesto un impegno di 6 ore / giorno per i prossimi 3 – 6 mesi in una delicata attività di integrazione di processi di diverse business unit nell’ambito Qualità e Sicurezza. Secondo il suo prospetto sarebbe accettabile e concruente una richiesta di circa 80 euro/ giorno?
Resto in attesa di una sua risposta
e la ringrazio anticipatamente
Franco Padovan
Gentile Franco non sono in grado di valutare singole storie individuali e non mi permetto dunque di “quotarle”. Credo che sia lei il migliore arbitro per giudicare. Le suggerisco comunque di fare un’attenta valutazione anche dei costi non soltanto dell’equiparazione con il lavoro dipendente. Questo modello pubblicato nel 2006 è infatti stato ampliato con considerazioni di maggior respiro negli approfondimenti studiati insieme ad ACTA, l’associazione dei consulenti del terziario avanzato e che trova qui. Le consiglio una lettura del documento PDF “Come farsi pagare. Modelli di costruzione del prezzo e cultura d€™impresa nella relazione con il consulente”. E poi le auguro certamente grande fortuna e in bocca al lupo!
Mi autorizzi ad integrare la mia paginetta sulla “carta dei diritti” con il riferimento al tuo foglio ?
Gentile calogero tutto il materiale pubblicato su Humanitech è disribuito con licenza CC (vedi colonna a dx). Puoi distribuirlo, senza farlo pagare o trarne profitto, ma cita la fonte. Ti suggerisco a ogni modo di leggere anche i post indicati nel mio commento precedente, che ampliano il modello in questione.
Grazie, ottima risorsa per chi quotidianamente combatte con la domanda, “quanto vale il mio lavoro?” Complimenti per l’articolo, lo farಠleggere a tutti i miei committenti (che tendono a pagare meno del lecito …).
Ottimo articolo! Chiaro, sintetico e preciso.
Grazie per questa sintesi molto chiara, e semplice nello stesso tempo.
Una prima distinzione da fare è fra lavoratori autonomi che svolgono delle funzioni normalmente attribuibili ai dipendenti (esecuzione di processi aziendali) e quelli che si fanno carico di progetti una tantum, finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi.
Per i primi posso capire il modello proposto, anche se è accettabile solo come valore limite (dovrebbe esserci una contropartita anche per la sua €œlicenziabilità €), per gli altri direi che la remunerazione sotto forma di €œdenaro X valore€ sia migliore della €œdenaro X tempo€.
Ciao Dario,
grazie per l’articolo anche se ormai l’hai scritto tempo fa…
Mi accingo ad aprire partita iva per fare la consulente di eventi e reclutamento del personale…per dare ad un’agenzia circa 30/40 nominativi e la mi aconsulenza, quanto potrei chiedere secondo te?
Grazie mille
Claudia
Gentile Claudia non fornisco “consulenza diretta” su questi argomenti. Perchà© non chiedi a un amico che fa il tuo stesso lavoro? Fidati, non c’è competizione tra freelance su queste cose, anzi spesso ci si confronta x affrontare insieme un mercato cosଠduro.
Ciao, recentemente ho rivisto anche io la possiblità di fare questo tipo di calcolo e ho realizzato un foglio Excel che permette di tenere in considerazione diversi fattori (il compenso, le spese, i gironi lavorativi, etc).
Chiunque voglia approfondire puಠleggere il mio post e scaricarsi il foglio di calcolo epr fare alcune prove : http://bit.ly/lkkD1U
Un saluto a tutti, ciao
Ferla Daniele
facendo il conto per 42000 euri lordi annui secondo il file excel ho ottenuto i risultati :
COSTO ORARIO ‚¬ 437.34
MEZZA GIORNATA DI LAVORO ‚¬ 1,749.37
UNA GIORNATA DI LAVORO ‚¬ 3,498.75
vorrei capire meglio una cosa per unità cosa si intende?
il conto è svolto per la Retribuzione Annua Lorda ‚¬ 42,000.00, per un dipendente pubblico, i coefficienti vanno modificat o lasciati in questa maniera?
mi fate sapere subito ?
sto calcolando il costo orario per un progetto LIFE e mi serve la retribuzione oraria di un dipendente pubblico un quadro geometra
vi ringrazio se vorrete esssere gentili da consigliarmi
grazie nicola
Nicola se i nostri conti pubblici sono in mano a persone come te siamo a posto.. :-)
Ciao, grazie per l’articolo ed il foglio di calcolo. veramente interessante! Una domanda: nella somma G24 oltre alle “festività soppresse” non dovrebbero esserci anche le festività (il Natale, 1 gennaio, 25 Aprile …ecc…)
Saluti GLauco
Mi sembra basso, un sistemista senior con 15 anni di esperienza nel settore, che voglia maturare un netto di 26000 euro annui a pari condizioni previdenziali deve produrre un lordo che si aggiri sui 64000 euro annuali.
Curandosi che gli rimangano in tasca 32000 euro, calcolando una pressione fiscale del 50%, è già una visione ottimistica la mia, oggi è probabile gli rimanga di meno in tasca.
Buonasera, ho trovato interessante il suo prospetto, ma di una cosa sono perplessa: anche fatturando 83 euro al giorno penso non abbia considerato il fatto che con quei 83 euro io professionista dovrei pagare l’iva (ammesso che non sostenga costi sui quali possa detrarre iva a credito se non costi relativi all’auto con cui mi reco al lavoro), i contributi inps (a mio carico), e considerare l’irpef almeno del 27%; tutto ciಠconsiderato fatti 4 calcoli non resta molto guadagno rispetto ad un lavoro dipendente..Magari mi sta sfuggendo qualcosa, ma secondo me 83 euro per mezza giornata sono pochi.
Saluti
Roberta
@roberta ti sfugge tutto ;) leggi meglio
è indicato chiaramente che sono cifre a cui va aggiunta l’iva
ed è specificato che si tratta solo di un confronto per stabilire una ipotetica uguaglianza di retribuzione tra dipendente e autonomo (supponendo che un’impresa debba scegliere tra i due…. diversamente il confronto non ha senso perchè presuppone che l’autonomo abbia lavoro fisso con paga giornaliera e non +è cosà¬, ma deve tenere conto anche dei giorni in cui non ha lavoro!)
a parte questo il confronto è corretto x’ considera la retribuzione LORDA (tra l’altro di ben 7 anni fa…2006) da impiegato DIPENDENTE che sale per quadro e dirigente …
LORDA quindi include pure lei inps inail irap (c’è tanto di tabella dettagliata!)
NB anche l’impiegato dipendente si reca al lavoro con l’auto, usa il cellulare, il pc ecc ma non scarica/detrae/deduce NULLA, quindi è un ulteriore vantaggio tuo nel paragone
Salve qui si sparano numeri a caso, altro che calcolo. Una p.IVA deve considerare: INPS+IRAP+IRPEF+TAX(media 38%)+spese commercialista che il dipendente non ha + RISCHIO IMPFRENDITORIALE (se sono a casa ammalato non prendo NULLA) il dipendente va in ferie pagato, anche se ha l’influenza e se viene licenziato ha il TFR e pure la cassa previdenza. Quindi approx. il costo da dipendente per prendere uguale lo devi moltiplicare x 3 circa.
PS: preciso che la moltiplica x 3 (circa) è relativa allo stipendio NETTO non lordo del dipendente. I dati me li ha forniti la mia commercialista e credetemi sono REALI in quanto io prima ero dipendente ed ora con P.IVA.