In Germania si sta discutendo in questi giorni di una questione assai delicata: fino a che anni devono essere considerati i figli come soggetti da tutelare quando un genitore perde il lavoro. In alcuni Paesi nordici dicono 12 anni, l’età  in cui, secondo la psicopedagogia, sono in grado di rimanere a casa da soli. Ora in Germania si discute pubblicamente proprio di questo. Per chi non sapesse, esiste in questo Paese una forma di sussidio di disoccupazione universale (che riguarda circa 6,5 milioni di persone) denominato Hartz IV (o come lo chiamo io arzfiar), che deve garantire “un’esistenza digitosa a chi non  ha un lavoro“. Ha, però, ha una pecca: è troppo debole. La Corte Costituzionale tedesca si è infatti espressa su questa Legge: se il disoccupato ha dei figli, questi devono essere calcolati nel computo per il sussidio. Senza contate che se hai anche un affitto da pagare e perdi il posto, ci pensa lo Stato.

Roba da non credere.

Oggi, un amico: “Mi ha cercato una società  di selezione settimana scorsa. Ha trovato il mio profilo su Xing!! Voleva che facessi  un colloquio in una città  a 500 km di distanza: affermava che il suo cliente mi avrebbe pagato il viaggio. Figurati, mi sono detto, e prima di spendere un capitale in aereo, sono andato in macchina. Al termine del colloquio, mi hanno detto di passare in segreteria: mi hanno rimborsato 0,30 cent/euro al chilometro“.

Peccato che tutto questo accada in Germania. Spero di andarlo a trovare presto a Berlino.